Gela. Quel motore risultato rubato non l’ha collocato nello scooter di sua proprietà, acquistato senza sapere che potesse avere componenti alterati. Sono cadute tutte le accuse mosse contro un sessantacinquenne, che in primo grado era stato condannato a due anni e otto mesi di detenzione con l’accusa di ricettazione (era già venuta meno quella di riciclaggio). I giudici della Corte d’appello di Caltanissetta hanno accolto il ricorso presentato dal legale di fiducia dell’uomo, l’avvocato Joseph Donegani. La difesa ha nuovamente sottolineato come l’imputato non avesse alcuna competenza tecnica per capire che il motore fosse stato rubato e poi montato nello scooter. Gli inquirenti arrivarono all’origine del componente meccanico solo attraverso una perizia tecnica.
Uno dei tanti particolari di questa vicenda che la difesa ha usato per chiedere di rivedere la condanna emessa dai giudici di primo grado del tribunale di Gela. Una linea che i giudici nisseni hanno accolto, emettendo un verdetto favorevole.