Gela. “O si sta con il centrodestra oppure si sta con il centrosinistra, non si può cambiare da un fronte all’altro come se si stesse cambiando una camicia al mattino oppure con la facilità di una camminata”. L’ex parlamentare Ars Miguel Donegani, che attraverso il laboratorio politico “Progressisti e rinnovatori” è ormai tornato nel pieno dell’agone locale, lancia più di qualche avviso ai naviganti. Non fa riferimenti diretti ma sembra soprattutto rivolgersi a gruppi come quello dei civici di “Una Buona Idea”, che in quest’ultimo periodo hanno in parte “congelato” il tavolo con i progressisti, dopo aver interloquito anche con gruppi centristi, e presentando il “progetto città” si sono detti aperti al dialogo con tutti. “Non si può fare opposizione dopo essere stati con la giunta Greco, fino a ieri, e avendo condiviso tutto”, ha aggiunto in un video postato sui suoi canali social. “Non ho rispetto per chi passa da una parte all’altra con disinvoltura – aggiunge – perché in questo caso la questione è la ricerca di rendite personali o politiche”. Valutazioni piuttosto nette arrivano dal fondatore di “Per”, impegnato nel dialogo per la costruzione del fronte di centrosinistra, anche in vista delle prossime amministrative. “Io, il laboratorio “Per” e tutto il campo progressista saremo oppositori del centrodestra – continua – la campagna elettorale sarà molto interessante. Sarà una campagna elettorale della verità e va fatta sui temi, come i finanziamenti, il porto, il termovalorizzatore. Io non ho condiviso nulla dell’azione dei governi regionali di Musumeci e Schifani”.
In questi quattro anni, sono tanti i pezzi dell’iniziale coalizione del sindaco Greco poi passati all’opposizione, compresi i dem, i forzisti oltre agli esponenti renziani e a quelli della Dc (in entrambi i casi aggregatisi in corsa). Dalle parole di Donegani sembrerebbe che la vera anomalia politica sia comunque da rintracciare tra le fila dei civici che con il progetto “Una Buona Idea” hanno avuto anche la vicesindacatura. Donegani, infine, ne ha approfittato per richiamare “il grande successo di Angelo Famao”. Un evento che secondo l’ex parlamentare Ars può fare da apripista per una nuova visione della città. “Si è aspettato anche troppo – ha concluso – era quasi come se la città fosse andata in lutto. Gli ultimi eventi li organizzai io. Così, la finiamo di parlare di feste e festini. Mi fa piacere che i miei consigli dati sui social siano stati seguiti. Un buon amministratore deve pensare ai servizi, alla progettualità, alle infrastrutture ma non possono mancare gli svaghi. Serve una città viva come quella di Angelo Famao”. Donegani, negli scorsi giorni, non si è sbilanciato su una sua eventuale candidatura a sindaco anche se in altre uscite mediatiche, nell’approfondimento “Agorà”, era stato molto più esplicito su questo tema.
forse parli per te?