Gela. Condannati in primo grado, ma assolti dai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta. Il verdetto favorevole i magistrati nisseni l’hanno emesso nei confronti di Paolo Melilli, Angelo Marino e Nicola Fraglica. Erano tutti accusati di aver rubato almeno venti metri di cavi di rame, spariti da un tratto di linea ferrata. Per gli investigatori, dietro al furto ci sarebbero stati i tre imputati, trovati in possesso di parte della refurtiva. I legali di difesa, gli avvocati Davide Limoncello, Maurizio Scicolone e Vincenzo Vitello, sono però riusciti a dimostrare che in realtà quei cavi di rame erano stati praticamente abbandonati. Non ci sarebbe stato quindi nessun furto.
I tre hanno sempre dichiarato di non aver agito per rubare il rame. Se ne sarebbero appropriati ritenendo che la matassa non appartenesse a nessuno. In primo grado, i giudici del tribunale di Gela hanno pronunciato un verdetto di condanna, invece ribaltato dalla Corte d’appello.