Gela. Ritorna in libertà il trentaquattrenne Orazio Di Pietro. Negli scorsi giorni, era stato arrestato dai carabinieri del reparto territoriale dopo essere stato ritrovato, in violazione degli obblighi impostigli dalla misura della sorveglianza speciale, a bordo di un’automobile lungo la statale 115.
“Non stavo guidando quella vettura – ha detto davanti al giudice Chiara Raffiotta che lo ha sentito nel corso dell’udienza di convalida – era ferma e stavo ascoltando della musica”.
Il suo legale di fiducia, l’avvocato Boris Pastorello, ha contestato la ricostruzione fornita in aula dagli stessi carabinieri intervenuti sul posto. Il trentaquattrenne, pluripregiudicato e sottoposto alla misura della sorveglianza speciale, avrebbe mostrato ai militari anche un tagliando assicurativo falso.
“Non dimentichiamo – ha precisato l’avvocato Pastorello – che lo stesso codice antimafia prevede ipotesi simili a quella che ha riguardato Di Pietro”. L’uomo, peraltro, non dispone più della patente proprio a seguito dei provvedimenti emessi in passato nei suoi confronti dai magistrati.
Il giudice Raffiotta, alla fine, ha convalidato l’arresto, imponendogli l’obbligo di firma. Non sarà costretto ai domiciliari che, invece, erano stati chiesti dal pubblico ministero Francesco Spataro. Di Pietro ritornerà davanti al giudice il prossimo 11 luglio.