Non fu un caso di falsa invalidità, donna assolta: revocato anche il sequestro

 
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Gela. “Il fatto non sussiste”. Il giudice Fabrizio Giannola ha pronunciato l’assoluzione per una giovane donna, accusata di un presunto caso di falsa invalidità, finalizzata ad avere l’indennità di accompagnamento. Le contestazioni sono venute meno. La procura, concludendo, ha indicato invece la condanna a due anni e sei mesi. Secondo il pm Gesualda Perspicace, ci fu la frode. Una ricostruzione del tutto respinta dalla difesa della donna, sostenuta dal legale Rocco Guarnaccia. Nell’intera istruttoria dibattimentale, è stato ribadito che l’incidente stradale patito dall’imputata, tredici anni fa, lasciò conseguenze, con una tetraparesi. Ebbe ripercussioni fisiche, senza riuscire a muoversi in autonomia. Le indagini condotte dalla guardia di finanzia scattarono sulla base di un esposto anonimo. La donna venne monitorata mentre era alla guida di un’automobile ma la difesa ha sottolineato che quel veicolo era stato impostato proprio per permetterle di usarla, nonostante le difficoltà motorie.

Inoltre, quando venne effettuato il controllo medico, la difesa ha riferito che l’indennità non era stata confermata. Successivamente, fu presentato un ricorso. Nel dispositivo, il giudice ha indicato la revoca del sequestro preventivo e la restituzione delle somme.

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