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Non erano vicini alle famiglie mafiose, detenuti per oltre settanta giorni: due imprenditori chiedono un risarcimento

Gela. Accusati di essere vicini ai clan locali ma poi assolti da ogni contestazione. La detenzione subita. Adesso, i titolari di un’azienda di autotrasporto si sono rivolti ai giudici della Corte di...

A cura di Rosario Cauchi
08 ottobre 2016 18:06
Non erano vicini alle famiglie mafiose, detenuti per oltre settanta giorni: due imprenditori chiedono un risarcimento -
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Gela. Accusati di essere vicini ai clan locali ma poi assolti da ogni contestazione. La detenzione subita. Adesso, i titolari di un’azienda di autotrasporto si sono rivolti ai giudici della Corte di appello di Caltanissetta. Nicolò Bartolotta e Gaetano Morteo chiedono di ottenere un risarcimento per gli oltre settanta giorni di detenzione patiti durante la fase delle indagini. Le accuse nei loro confronti caddero definitivamente anche in dibattimento. In base alle indagini, l’azienda sarebbe stata gestita per il tramite di fondi illeciti, messi a disposizione dalle famiglie di cosa nostra e stidda. Una ricostruzione investigativa che però non trovò riscontro. Entrambi hanno sempre respinto quanto sostenuto dagli inquirenti e per il tramite del loro legale di fiducia, l’avvocato Tommaso Vespo, chiedono di ottenere un risarcimento per l’ingiusta detenzione subita. Le loro istanze verranno valutate dai giudici nisseni. 

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