Gela. Il referto medico del pronto soccorso non venne occultato e non ci furono irregolarità. E’ arrivata l’assoluzione per uno dei medici dell’ospedale “Vittorio Emanuele”, che diversi anni fa si occupò dei primi accertamenti su un operaio dell’indotto di raffineria, che era rimasto ferito dopo un incidente sul lavoro, riportando fratture alla mandibola. A processo era finita il medico Giuseppa Guzzetta, allora in servizio al pronto soccorso. L’operaio, arrivato al nosocomio quasi in stato di incoscienza, venne poi trasferito ai reparti. Il medico, difesa dall’avvocato Carmelo Brentino, al giudice Francesca Pulvirenti ha spiegato di aver solo preso in carico il caso, subentrando nel turno ad un collega, che invece aveva effettuato la prima diagnosi. Non venne subito precisato che quanto accaduto al paziente fosse da collegare ad un incidente sul lavoro, perché sarebbe stato riferito solo due giorni dopo da un familiare dell’uomo. Secondo la difesa, inizialmente, a causa delle conseguenze dell’infortunio, l’operaio non riuscì a dare spiegazioni ai medici, trovandosi in uno stato di forte sofferenza.
Il legale ha ribadito che il medico agì secondo i protocolli, senza omettere informazioni e dati. Anche il pm Tiziana Di Pietro, analizzando gli elementi emersi nel corso del dibattimento, ha concluso con una richiesta di assoluzione. Linea accolta dal giudice, che ha emesso una decisione favorevole all’imputata.