Non cercò di uccidere il cugino ma si difese: Condannato un pastore

 
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Gela. 
Non si è trattato di un tentato omicidio ma solo di lesioni. Così, la corte presieduta dal giudice Paolo Fiore, affiancato dai magistrati Manuela Matta e Patrizia Castellano, ha condannato sd un anno e sei mesi di reclusione il pastore Giuseppe Cosenza.
 

Era accusato di aver sparato contro il cugino, Biagio Cosenza, nel giugno di tre anni fa al culmine di una violenta lite. Il cugino dell’imputato venne colpito al braccio da alcuni colpi di pistola calibro 7,65 e riuscì a raggiungere la stazione dei carabinieri del reparto territoriale. Gli avvocati difensori Rocco Fasciana e Vincenzo Ricotta hanno spinto proprio sulla legittima difesa messa in atto da Giuseppe Cosenza che sarebbe stato più volte minacciato dal cugino all’interno del suo podere di contrada Gibilmuto.
Il pubblico ministero Silvia Benetti e l’avvocato di parte civile Nicoletta Cauchi hanno chiesto la condanna per il tentato omicidio: obiettivo del pastore sarebbe stato quello di uccidere la vittima. Il pm ha chiesto, infatti, la condanna a sette anni e sei mesi di reclusione. Il pastore, sentito in aula, ha ribadito di essersi difeso dopo le minacce subite dal cugino.

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