Gela. È tornato di nuovo a protestare, incatenandosi davanti palazzo di giustizia. Il quarantunenne niscemese Giacomo Alessandro Buccheri, da ieri sera, ha iniziato un presidio spontaneo. Lo aveva già fatto a fine aprile. Divorziato e sottoposto ad una misura di non avvicinamento, non riesce a vedere i figli. Le sue condizioni economiche attuali sono molto difficili. “Sono diventato un barbone, nelle ultime notti mi è capitato di dormire in macchina – dice – avevo un buon lavoro a Gela, ho perso tutto e non riesco neanche a vedere i miei figli”. I rapporti con l’ex moglie, assai turbolenti, hanno determinato procedimenti penali anche se Buccheri ritiene che sia tutto finalizzato a danneggiarlo ancora di più.
“Ho chiesto di essere ricevuto dal mio legale ma mi ha detto che non ha tempo – continua – non so a chi rivolgermi. Sembra che sia fatto tutto solo per distruggermi. Non ce la faccio più”. Sul posto, sono arrivati i poliziotti per monitorare la situazione.