Gela. Accusati di aver minacciato, addirittura con l’uso di una pistola, un ventenne che avrebbe sottratto del denaro nell’abitazione di uno di loro. I fratelli Orazio e Giuseppe Nissellino hanno escluso, davanti ai giudici, qualsiasi responsabilità. I fatti contestati ad entrambi risalgono all’estate di quattro anni fa.
Stando all’accusa, avrebbero inseguito il giovane fino alla sua abitazione del quartiere Giardinelli per ottenere il denaro. “Non abbiamo minacciato nessuno – hanno spiegato in aula – è stato il giovane a chiederci di seguirlo per restituirci una parte dei soldi che lui stesso aveva ammesso di aver rubato. Non avevamo nessuna pistola”.
I due, così, difesi dall’avvocato Davide Limoncello, hanno deposto davanti alla corte formata dal presidente Paolo Fiore e dai giudici Fabrizio Molinari e Manuela Matta. Il furto subito, ammontante a circa seicento euro, è stato ammesso, a sua volta, dalla moglie di uno degli imputati. Il presunto ladro avrebbe approfittato dell’assenza dall’abitazione di Orazio Nisselino per portare via il denaro.
Adesso, il dibattimento è stato aggiornato al prossimo 23 gennaio: in quell’occasione, i giudici dovrebbero pronunciarsi e mettere fine al procedimento.