Gela. Non si aspettavano che il commissario Rosario Arena, dopo averli praticamente confermati al momento dell’insediamento a Palazzo di Città, dopo due mesi decidesse di tagliarli. Finirà davanti ai giudici (almeno quelli amministrativi del Tar) la vicenda delle nomine al Nucleo piano strategico. Incarichi che poco meno di un anno fa erano stati assegnati dall’ex giunta Messinese al consulente aziendale Salvo Camiolo, all’avvocato Valentina Leonardo e al commercialista Crocifisso Emmanuello. “Impugneremo il provvedimento di annullamento”, tiene a precisare lo stesso Camiolo. Dopo aver analizzato il contenuto dell’atto firmato dallo stesso Arena e dal dirigente Giuseppe Montana, i tre professionisti ritengono che sussistano profili di illegittimità. “Non capiamo come si faccia ad andare contro un pronunciamento dei magistrati della sezione di controllo della Corte dei Conti – spiegano – che lo scorso maggio hanno addirittura deferito l’ente alla procura contabile proprio per una serie di carenze nel sistema dei controlli interni”. Inoltre, stando agli ormai ex componenti del nucleo, non ci sarebbe alcun rischio di duplicazione rispetto alle competenze già assegnate all’Organismo indipendente di valutazione. “I regolamenti parlano chiaro – aggiungono – e si capisce bene che le funzioni svolte dal nucleo non sono uguali a quelle attribuite all’Oiv”.
Anche questa possibile duplicazione è stata indicata nel provvedimento emesso la scorsa settimana dal commissario. Ma in Comune il taglio è stato voluto pure per tentare di percorre la strada dell’austerity, riducendo i costi. Oltre ai tre professionisti del Nucleo piano strategico, l’annullamento è arrivato per i due avvocati del Nucleo controllo gestione. “Sono stati tagliati i due organi di controllo – concludono – ma allo stesso tempo, il commissario Arena ha comunque nominato il terzo componente dell’Oiv e il nuovo amministratore della Ghelas. Se la decisione era di ridurre i costi, allora non si capisce perché siano stati eliminati solo i nuclei”. Nessuno lo dice ufficialmente, ma aleggiano sospetti di scelte prettamente politiche, finalizzate a fare piazza pulita delle nomine avallate dall’ex giunta. Il commissario Arena e i suoi tecnici però hanno sintetizzato le ragioni dell’annullamento proprio nei provvedimenti emessi la scorsa settimana.