Gela. Una lettera aperta al Presidente della Repubblica intitolata “la miseria a Gela”. Un gesto per riaccendere la speranza in chi come Graziano Guastella, 22 anni, disoccupato, è alla disperata ricerca di lavoro.
“Le scrivo a nome di tutti i giovani del mio paese, scrivo anche per tutti i giovani italiani ai quali il vostro governo ha cancellato ogni sogno, ambizione di una vita migliore di realizzarsi nel lavoro e di crearsi una famiglia.
Esprimo tutta la mia indignazione per un governo e per la politica italiana che ci sta lentamente disintegrando l’esistenza. Il mio paese é stato da sempre massacrato prima dalle lotte tra clan mafiosi, poi dal petrolchimico che da anni continua a gettare veleni sul territorio.
Ogni giorno mi chiedo perché a pagarne le conseguenze siamo noi, la povera gente che per guadagnarsi il pane è costretta a varie peripezie e non sa cosa lo aspetti l’indomani, se potrà ancora lavorare o se sarà licenziato in tronco, o che il proprio capo si butti da un balcone o si dia fuoco in piazza.
Tutto questo deve finire! La invitiamo a venirci a trovare nella nostra città. Venga a costatare di persona in che condizioni siamo ridotti e veda anche in altre città dove il degrado e ancora più visibile. La nostra Sicilia non si può permettere di affondare ancora di più, siamo sempre stati dimenticati. Basta siamo stanchi”.