Gela. Vertenza Riva e Mariani conclusa dopo la riunione svoltasi in prefettura a Caltanissetta? Assolutamente, no. Dodici operai, infatti, hanno deciso di respingere l’intesa raggiunta tra i vertici aziendali e i segretari sindacali dei chimici di Cgil, Cisl, Uil e Ugl.
Lo hanno fatto formalmente attraverso una comunicazione inviata agli stessi sindacalisti oltre che ai vertici di raffineria e al prefetto Carmine Valente. Gli operai, così, smentiscono i loro stessi rappresentanti sindacali e dichiarano “di non accettare le condizioni contenute nell’accordo e firmato dai segretari contro il volere dei lavoratori”.
Quindi, rispedita al mittente l’intesa raggiunta nelle scorse settimane. In base al verbale, quindici operai dell’azienda, licenziati a luglio, sarebbero potuti rientrare in servizio gradualmente con contratti a tempo determinato e, nell’arco di un anno, gli imprenditori di Riva e Mariani avrebbero dovuto valutare la possibilità di stabilizzarli.
Adesso, arriva il no degli operai. Solo tre loro colleghi hanno deciso di accettare il contenuto dell’accordo. Negli scorsi giorni, proprio i lavoratori hanno denunciato l’utilizzo di manodopera esterna nel cantiere presente tra gli impianti della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore nonostante la presunta carenza di commesse indicata dal gruppo come causa scatenante della necessità di tagliare il personale.