Gela. Niente sorveglianza speciale per Saverio Di Blasi, da anni impegnato in denunce pubbliche
sia sul fronte ambientale sia su quello di possibili disfunzioni politiche e amministrative.
Era stata chiesta la sorveglianza speciale. Il giudice del tribunale delle misure di prevenzione di Caltanisetta ha respinto la richiesta che era giunta direttamente dalla questura nissena. In base alle accuse, Di Blasi avrebbe più volte infranto la legge, anche con comizi non autorizzati. Una ricostruzione del tutto respinta dal difensore dell’ambientalista, l’avvocato Salvo Macrì. La difesa, insieme allo stesso Di Blasi, ha presentato una vasta mole di documenti, che ricostruivano l’attività di denuncia condotta dall’ambientalista nel corso degli anni. Un’azione che ha condotto anche al rinvio a giudizio dell’attuale presidente della Regione Rosario Crocetta, accusato di averlo diffamato sostenendo che fosse vicino ad ambienti mafiosi. La richiesta era di tre anni di sorveglianza speciale. Invece, la misura non verrà applicata. Anche il pubblico ministero, nel corso delle udienze, si sarebbe dimostrato piuttosto scettico rispetto alla fondatezza delle contestazioni mosse all’ambientalista.