Gela. Il mercato settimanale, anche se per un solo anno, non può essere collocato in un’area a destinazione agricola e, quindi, il bando esplorativo per individuare spazi utili a sistemare le bancarelle deve essere rifatto.
“Evidentemente – spiega il sindaco Angelo Fasulo – nel bando pubblicato c’erano delle imprecisioni e, di conseguenza, verrà rifatto in maniera ancora più chiara”.
Per capire se tutto quadrava nella procedura di ricerca di una nuova area si è costituita una speciale commissione. Un’iniziativa legata alle contestazioni presentate dai legali del gruppo imprenditoriale Missud che lamentavano l’esclusione dalla procedura pur avendo proposto gli stessi spazi che, attualmente, ospitano il mercato settimanale nella zona di Settefarine.
Insomma, un’esclusione che gli imprenditori hanno ritenuto perlomeno anomala. Perplessità sono sorte, però, anche tra i componenti della speciale commissione, tanto da spingere uno dei funzionari a chiedere di essere rimosso dall’incarico: richiesta respinta dallo stesso primo cittadino.
Almeno in un primo tempo, sia il dirigente competente che l’avvocato catanese Carmelo Floreno al quale era stato richiesto un parere tecnico sull’argomento, avevano detto sì alla possibilità di sistemare le bancarelle in un’area classificata come zona E, quindi agricola. “L’articolo 4 – scriveva il dirigente comunale – non può che intendersi nel senso che le opere accessorie eventualmente da realizzare per un più adeguato utilizzo non comportano ex se, né sono atte a comportare variante allo strumento urbanistico, rimanendo invariata la destinazione urbanistica offerta in uso temporaneo e provvisorio”. Una linea che avrebbe consentito la partecipazione agli attuali proprietari dell’area di Settefarine. Ma la marcia indietro, almeno dallo studio catanese, è arrivata quando si è accertato che il prg studiato dai legali era quello in fase di approvazione e non quello vigente. Quindi, niente mercato in una zona agricola, anche se per un periodo di tempo ridotto.
“In assenza di alcuna specifica istruttoria – scrive il legale scelto dall’amministrazione comunale per un parere tecnico sul caso – che accerti l’impossibilità di allocare il mercato comunale in un’altra Z.T.O., il carattere residuale delle zone E resta privo di alcun positivo riscontro, con la conseguenza che la commissione di gara non poteva che arrestarsi a considerare l’incompatibilità dell’area in questione con il previsto insediamento mercatale. Per tale ragione, alla luce delle superiori considerazioni e delle circostanze di fatto appena emerse, si ritiene di dover modificare il parere reso in data 6 febbraio e, conseguentemente, di avallare la scelta della commissione di gara di escludere la ditta Ignazio Missud dalla procedura in esame”.
Adesso, quindi, il bando verrà rifatto.