Gela. Niente nuovo appalto da Enel e, adesso, per venticinque operai si aprono le porte del licenziamento.
Niente nuovi lavori da Enel. I vertici della Cemil, azienda che per diversi anni ha operato, all’interno di un più vasto consorzio, per conto proprio di Enel, non riesce più a sostenere i costi, soprattutto quelli legati al personale. Solo dieci dipendenti, attualmente, possono ancora contare sulla cassa integrazione. Per gli altri, invece, l’unica prospettiva è proprio quella del taglio. I vertici societari hanno già dato comunicazione alle organizzazioni sindacali. Gli operai, tutti gelesi, si sono spesso occupati di lavori, anche in città, legati alle infrastrutture tecnologiche di Enel. Nella nuova gara di appalto, però, non c’è stato spazio per la Cemil che, quindi, non ha ottenuto nuove commesse. “Purtroppo – spiega il segretario provinciale della Fiom Cgil Orazio Gauci – la società non riesce a sostenere i costi, soprattutto dopo aver perso le commesse di Enel. Adesso, stiamo valutando l’intera vicenda”. Le crisi aziendali e la perdita di posti di lavoro, quindi, non riguardano più soltanto l’indotto della fabbrica Eni.