Gela. A Palazzo di Città il sindaco Lucio Greco cerca di districarsi nel puzzle delle alleanze, tra veti incrociati e tensioni varie; ma tanto deve essere ancora fatto, soprattutto a livello di investimenti e progetti. Da mesi, è in atto un’interlocuzione con i parlamentari del territorio e il sindaco ha più volte avuto la possibilità di confrontarsi con il senatore grillino Pietro Lorefice. Il parlamentare pentastellato ha partecipato anche all’ultimo tavolo indetto da Greco. Del resto, i temi non mancano e i grillini hanno il vantaggio di poter contare su contatti diretti nella compagine di governo. Lorefice, in ogni caso, esclude che in tempi di difficoltà amministrativa il Movimento cinquestelle possa andare in soccorso al sindaco. “Onestamente, non c’è mai stata un’apertura di questo tipo o una richiesta dal sindaco – dice Lorefice – quando si tratta di progetti per la città, come è normale, siamo sempre pronti. Una cosa è il dialogo istituzionale, altra cosa è invece una partecipazione attiva nella squadra amministrativa, che comunque non ci interessa”. Il senatore, però, conferma che l’esperienza del governo Conte-bis ha sostanzialmente definito la linea di galleggiamento politico che i grillini cercheranno di mantenere. “Con il Pd, ma anche con Leu, ci sono convergenze pur con distinguo rispetto ad approcci diversi – aggiunge – abbiamo avuto buone interazioni nel Conte-2. Il confronto va tenuto aperto, in una prospettiva che sia anche programmatica. Pensiamo di poter lavorare in quel contenitore di centrosinistra. Il canale rimane aperto anche con gruppi veramente civici”. Proprio sul “civismo”, che ha caratterizzato la campagna elettorale di due anni fa in città, Lorefice muove non poche perplessità e chiama in causa anche partiti della maggioranza del sindaco, ad iniziare da Forza Italia. “Ci sono partiti, mi riferisco sia al Pd che a Forza Italia – continua – che alle amministrative non hanno partecipato con i loro simboli e ora però rivendicano come partiti. Pochi, in quella competizione elettorale, ci hanno messo la faccia, e tra questi c’è sicuramente il Movimento cinquestelle. Il sindaco dovrebbe fare chiarezza”. Per Lorefice, sono soprattutto i forzisti a doversi mettere allo specchio. “Per rivalità interne, alla fine, ha prevalso Mancuso – dice ancora Lorefice – un deputato regionale che ad oggi ha creato più danni che altro alla città. L’ala mancusiana del partito ha grandi responsabilità sui definanziamenti subiti dal territorio. Ultimamente, non ho mai avuto modo di vedere Mancuso ai tavoli convocati dal sindaco. Non c’era neanche a quello con gli altri parlamentari Pagano e Bartolozzi. Però, poi è sempre in prima linea quando c’è da rivendicare come partito. La posizione di Forza Italia credo che debba essere chiarita e lo dovrebbero fare sia il sindaco che il gruppo locale. La città non ha bisogno di salvatori della patria. Sul porto, spesso mi imbarazzo anche per le parole dell’assessore regionale Marco Falcone. Parliamo di un iter che va avanti, per quanto riguarda quelli che dovevano essere gli ultimi adempimenti, almeno dal 2014. Loro sono al governo della Regione dal 2017, ma la procedura non si è ancora conclusa, nonostante i tanti proclami. La Regione non può pensare di abbandonare un intero territorio. Anche sull’area di crisi, ho suggerito di attivare una cabina stabile di regia, con Regione e Comune. L’accordo di programma che abbiamo definito era solo un punto di partenza, un primo approccio, ma che deve essere attentamente seguito. Penso inoltre che andrebbe rivisto anche il Piano di riconversione e riqualificazione industriale”.
I grillini, anche sul territorio, iniziano a sondare quella che potrebbe essere una futura alleanza stabile nell’area di centrosinistra, ad iniziare dal Pd, e rimangono con le mani libere nei rapporti con l’amministrazione Greco, in attesa di capire quale futuro avrà il loro progetto politico, pure in vista delle prossime regionali.