Nella sua attività sequestrate mascherine scadute, farmacista a giudizio

 
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Gela. “Superata la data di scadenza, i dispostivi di protezione si deteriorano”. Così ha spiegato uno dei responsabili del servizio Spresal di Asp, sentito in dibattimento, davanti al giudice Antonio Fiorenza. Il testimone è stato chiamato in aula, nel corso del giudizio che ha toccato il dottor Leonardo Bordonaro, già titolare di una farmacia in centro storico. Due anni fa, proprio all’inizio della pandemia da Covid, i finanzieri arrivarono nella sua attività e dopo i controlli sequestrarono uno stock di mascherine protettive, allora molto richieste. Dagli accertamenti, emerse che si trattava di dispositivi di protezione, prodotti però diversi anni prima e già scaduti. Secondo le accuse, sarebbero state ugualmente messe in vendita. La difesa del farmacista, sostenuta dall’avvocato Joseph Donegani, già in fase di indagine pose una serie di precisazioni. Fu escluso che le mascherine dello stock, risultate scadute, fossero state messe effettivamente in vendita. Il titolare dell’attività spiegò di non aver potuto appurare la data di scadenza, visto che la consegna avvenne in una confezione, completamente sigillata. Si ritenne a sua volta danneggiato dal fornitore.

Nel corso dell’esame dell’ispettore dello Spresal, si è fatto riferimento ad un regolamento europeo, in materia di dispositivi di protezione, anche qualora destinati ai luoghi di lavoro e ad usi specifici. Il testimone, che ha precisato di non aver potuto ottenere altri riscontri, ha risposto alle domande del legale dell’imputato e a quelle del pm Pamela Cellura. Nel dibattimento, verranno sentiti altri testi.

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