Nella Sicilia orientale si teme l’uragano “Medicane”, sin qui paura solo in mare aperto

 
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Gela. “A casa tutti bene”. Potremmo aggiungere sin qui , prendendo spunto dal titolo di un noto film italiano di Gabriele Muccino. E sin qui è tutto nella normalità. Il temuto giovedì e venerdì fino adesso è rimasto tale sulla carta. E va bene così. Il ribattezzato  “Medicane” , il ciclone mediterraneo che tra oggi e domani (soprattutto domani) potrebbe abbattersi sulla Sicilia orientale e sulla Calabria, continua a fare paura ai siciliani..

Il gigantesco vortice, capace di portare venti di oltre 120 chilometri orari e anche più di 500 millimetri di pioggia, si sta creando in mare aperto tra la Sicilia e Malta. La perturbazione preannunciato dalla Protezione civile si è verificato per adesso in mare aperto e non sulla terraferma. Ciò non significa che il pericolo è scampato e l’allerta rimane alta.  Secondo quanto riferisce l’Aeronautica militare, sullo Ionio meridionale, di fronte alla costa sud-orientale della Sicilia, è in corso da questa mattina una burrasca forza sette.

Temporali isolati, raffiche di vento sullo stretto di Messina e sul Tirreno meridionale ovest. Gela e il suo Comprensorio sono inseriti nella “zona E”, ovvero in fase di pre allerta gialla.

Il ciclone tropicale da queste parti non si è mai visto. Gli esperti spiegano che si forma nel Mediterraneo, che non riceve abbastanza calore dal basso, dal mare, e abbastanza spazio per svilupparsi, a differenza di quelli che si formano sull’Atlantico.  “Sono cicloni che hanno un cuore caldo e portano raffiche fortissime, nubi cariche di pioggia che si espandono anche a centinaia di chilometri di distanza e venti oltre i 100-120 chilometri orari: domani per la costa sudest della Sicilia sarà una giornata difficile, con alluvioni molto pesanti, e si potrebbero creare onde anche di 4 o 5 metri”, hanno spiegato dal Cnr.

Ironizzare sulla stabilità del tempo aiuta ad abbassare lo stato di ansia. Sempre meglio avere previsioni allarmanti che farsi cogliere di sorpresa. Anche ieri in città diversi canali fluviali sono stati controllati e liberati di erbacce, così come molte caditoie sono state liberate da coperture abusive e residui di rifiuti. Ci si prepara al peggio insomma, pur se non sappiamo se basterà ad evitare danni a cose e persone nel caso di reale uragano o vento e piogge torrenziali.

Le città della costa orientale che hanno i torrenti tombati sono quelle che rischiano di più. Non a caso molti commercianti hanno sigillato gli ingressi delle proprie attività con pannelli di legno o sacchi di sabbia. Non dimentichiamo che il maltempo ha già provocato tre vittime.

1 commento

  1. Adesso mi spiegate come mai non era mai successo prima? È normale? Perfino Bernacca diceva che un uragano nel Mediterraneo era impossibile. Ci riuscite a fare mente locale e a ragionare almeno una volta nella vostra piccola vita fatta di vestiti firmati, macchine veloci, cene al ristorante e movida, tutto rigorosamentente con green pass?

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