Gela. Giulio Giuseppe Giocolano è nato quando tutto intorno a lui è drasticamente cambiato. Parto e nascita al “Vittorio Emanuele”, al tempo del coronavirus. Per papà Francesco, è il suo “superlativo assoluto”, come lo era già stato il primogenito Alessandro. Mamma Roberta non smette un attimo di stargli vicino e con l’emergenza coronavirus in atto, solo pochi familiari hanno avuto accesso alla stanza del reparto di ostetricia e ginecologia. Per le visite ci sarà tempo, quando genitori e figlio rientreranno nella loro abitazione.
“Qualche timore c’era, non ci aspettavamo che la nascita potesse avvenire in una situazione di questo tipo, che ha travolto il mondo intero – spiega papà Francesco di professione avvocato – devo dire però che tutto il personale medico e infermieristico si è messo a disposizione. Abbiamo riscontrato massima professionalità. Con gli accessi limitati, ci siamo trovati come in una clinica privata. Dobbiamo ringraziare il dottor Rosario Ferraro che non ci ha mai fatto mancare nulla. Anzi, penso che queste regole molto rigide, soprattutto in reparti come ostetricia e ginecologia, debbano essere mantenute. Si assicura tranquillità e si evita la presenza di troppe persone”. Giulio è venuto al mondo, mentre il mondo stava cambiando.