“Mutata arma”, no aggravante mafiosa: in giudizio tre condanne, assolto Barone

 
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Gela. Il collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore, questa mattina ha emesso il dispositivo, con tre condanne per altrettanti coinvolti nell’inchiesta antimafia “Mutata arma”. Per gli investigatori, come è stato ribadito dai pm della Dda di Caltanissetta, Claudia Pasciuti e Davide Spina, il clan Rinzvillo avrebbe potuto contare su una rete di supporto, sia per la droga che per le armi. L’aggravante mafiosa, così come già verificatosi nell’altro troncone processuale, è però stata esclusa. L’entità delle condanne è stata inferiore a quanto richiesto dai pm. Sei anni e otto mesi di reclusione, ciascuno, sono stati disposti per Angelo Gagliano (la richiesta era di sedici anni e sei mesi di detenzione), Rosario Vitale (la Dda aveva indicato sedici anni di detenzione) e Massimo Castiglia (anche nei suoi confronti la richiesta era di sedici anni). C’è stato il riconoscimento delle attenuanti generiche. E’ stato assolto, invece, un altro imputato, Luigi Barone. Per lui, la decisione è stata formalizzata “perché il fatto non sussiste”. Una conclusione analoga era giunta anche dai pm della Dda. La difesa, sostenuta dall’avvocato Giuseppe Cascino, nel corso dell’intera istruttoria dibattimentale ha ribadito che Barone non ebbe mai rapporti con i coinvolti nell’inchiesta “Mutata arma”. I difensori degli altri imputati, gli avvocati Flavio Sinatra, Giusy Ialazzo e Francesco Villardita, con le conclusioni hanno ripercorso le basi dell’indagine, mettendo chiaramente in discussione l’esistenza dell’organizzazione e dei legami con il gruppo di mafia dei Rinzivillo.

Sono state richiamate le dichiarazioni del collaboratore Roberto Di Stefano, sulle quali mancherebbero veri riscontri rispetto alle posizioni degli imputati. Per le difese, i tre non avrebbero fatto parte della rete della droga, nell’interesse dei Rinzivillo. Gli imputati, a loro volta, hanno negato gli addebiti. In più occasioni è stato richiamato il pronunciamento della Cassazione per gli imputati nell’altro filone processuale. Le motivazioni saranno emesse in novanta giorni. Il collegio ha disposto l’assoluzione per Gagliano per un ulteriore capo di imputazione.

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