Gela. In primo grado era già venuta meno la contestazione di mafia ma anche in appello furono confermate le condanne per il traffico di droga, con pene a sei anni e otto mesi ciascuno di reclusione. A settembre, le difese di Angelo Gagliano, Massimo Castiglia e Rosario Vitale, si rivolgeranno ai giudici di Cassazione. E’ stata fissata l’udienza per i fatti che confluirono nell’indagine “Mutata arma”. Le posizioni di altri coinvolti sono già state definite. I tre imputati hanno invece optato per il giudizio ordinario, senza accedere a riti alternativi. Escludono di aver avuto mai contatti per la droga ma secondo gli investigatori si sarebbero messi a disposizione, nell’affare organizzato dal gruppo Rinzivillo.
La contestazione di mafia non ha retto ma i giudici sia di primo grado sia d’appello hanno indicato una loro partecipazione al giro di droga. Saranno i magistrati romani a valutare i ricorsi avanzati dalle difese, sostenute dai legali Flavio Sinatra, Maurizio Scicolone e Francesco Villardita.