Mpa, dem e “grande coalizione”: fase decisiva per superare i tabù, tutto rimane aperto

 
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Lombardo e Caci

Gela. Da martedì, all’indomani della conclusione delle festività pasquali, il quadro complessivo per le amministrative di inizio giugno potrebbe assumere una conformazione più dettagliata, anche con sorprese di peso. Il patto largo tra renziani, cuffariani e forzisti, finalizzato ad ufficializzare la candidatura a sindaco dell’ingegnere Grazia Cosentino, ha sostanzialmente rotto gli ultimi equilibri nel centrodestra cittadino. Non è un caso che i meloniani abbiano subito controreplicato, ribadendo che la proposta rimane quella del capogruppo all’assise civica Vincenzo Casciana, mossa che fin dall’inizio non ha aggregato tra i partiti d’area. Neppure la Lega si è tirata indietro, rilanciando il consigliere Giuseppe Spata, alla guida della coalizione di centrodestra cinque anni fa, quando arrivò la sconfitta al ballottaggio. La possibile corsa dell’ingegnere Cosentino, con l’avallo di renziani, cuffariani e forzisti, ha generato effetti collaterali capaci appunto di mutare il quadro generale. Gli autonomisti dell’Mpa, non è ormai una novità, non si rivedono in alcun modo in un’intesa fin troppo legata al contesto delle società di regolamentazione dei rifiuti. L’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo, leader autonomista, ha messo il veto ai “governi ombra” delle Srr. In questi giorni, pare che il gruppo locale, sempre con l’assenso di Lombardo, stia tentando di rompere gli ultimi tabù politici. Un patto per la città può fare da sprone per convergenze con il Partito democratico. Lombardo ha definitivamente detto addio all’intesa con la Lega. All’Ars, di recente, l’Mpa ha sostenuto l’iniziativa per i fondi delle compensazioni da destinare ai Comuni, insieme proprio ai dem e al Movimento cinquestelle. Più in generale, il focus puntato su una certa linea volta a scindere politica e management di società che operano sul territorio, soprattutto pubbliche, pare trovare non poche sponde nel campo dem. E’ un rilancio della questione morale. La “grande coalizione” potrebbe avanzare con la candidatura a sindaco del dirigente medico Rosario Caci, punto di forza degli autonomisti locali. Se ne discute pure insieme a pezzi del mondo moderato e ad esponenti che si rivedono nella dimensione progressista e nello stesso Partito democratico. In questi giorni, ci sono stati incontri ai quali hanno partecipato esponenti di questo contesto, dal dem Guido Siragusa al socialista Piero Lo Nigro. Il progetto della “grande coalizione” potrebbe entrare nel vivo.

Non è facile “codificare” un accordo generale ma l’intenzione c’è, per dare un’alternativa al patto largo Renzi-Cuffaro-Forza Italia. Probabilmente, pure il sindaco Lucio Greco e il suo gruppo dovranno iniziare a prendere coscienza del da farsi. L’opzione di una ricandidatura dell’avvocato, magari sotto il simbolo dell’Mpa, non pare avere le basi necessarie. Più probabile, invece, che il primo cittadino e i suoi trovino collocazione in una “grande coalizione”, proprio nel percorso teso ad evitare che moderati e pezzi di centrodestra concretizzino un progetto fin troppo sbilanciato verso i rapporti con la Srr e con la dimensione del settore rifiuti. “Firme” ufficiali non ce ne sono ma è ora che tutti escano allo scoperto.

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