Gela. I familiari dell’operaio quarantatreenne Rocco Iacona sono stati ammessi come parti civili nel procedimento avviato dopo l’incidente mortale di tre anni fa, all’interno della discarica Timpazzo. L’operaio lavorava per una delle aziende che si occupano dei servizi nel sito di conferimento. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, sarebbe stato travolto da una pala meccanica, probabilmente a causa di un’errata manovra. Davanti al gup Silvia Passanisi, c’è un altro operaio, accusato di omicidio colposo. Graziano Alecci, in base a quanto emerso, manovrava la pala meccanica, usata probabilmente nel tentativo di spostare un altro mezzo. Per Iacona non ci fu nulla da fare. A Timpazzo, arrivarono i soccorsi e i carabinieri, che poi hanno avviato le indagini. La madre, la moglie e i figli, tutti assistiti dall’avvocato Carmelo Tuccio, sono parti civili e avevano già preannunciato l’intenzione di costituirsi. L’operaio che deve rispondere alle accuse è invece difeso dall’avvocato Giuseppe Cascino. Le richieste verranno formulate a fine mese, quando si ritornerà in aula. Durante le indagini non vennero individuate altre possibili responsabilità.
Pare che Iacona fosse rimasto in discarica, nonostante il turno ormai concluso, proprio per tentare di liberare il mezzo, fermo in un’area della discarica dove non si stavano effettuando lavori. La famiglia da subito ha chiesto di fare chiarezza su quanto accaduto.