Gela. Il dibattito sul nuovo impianto rifiuti, preannunciato dal governo regionale, si trascina anche fuori dalle stanze istituzionali. Venerdì, dopo oltre cinque ore di confronto, l’aula consiliare ha detto sì ad un atto di indirizzo che impegna il sindaco Lucio Greco a richiedere “un tavolo politico e tecnico” con la Regione, che di fatto ha spiazzato tutti prevedendo l’impianto in città, su un progetto di aziende che hanno già la disponibilità di aree interne allo stabilimento Eni. Diverse sigle di associazioni e comitati si sono mobilitate per dire no all’impianto, in un territorio che ancora oggi deve fare i conti con patologie e decessi e con la pesante eredità dell’industria. Anche i comitati hanno partecipato all’assise civica e sono impegnati in una raccolta firme per il no all’impianto e per l’avvio delle bonifiche. Con fronti così netti, la polemica si è innescata tra il consigliere comunale Giuseppe Morselli, capogruppo di “Un’Altra Gela” e i responsabili del gruppo “Gela-Brainstorming”. Morselli, anche sulla pagina facebook del comitato, ha contestato di essere stato rimosso dalla chat whatsapp. “Una censura”, così spiega. Secondo il consigliere, il fatto di aver contestato l’accostamento tra immagini del consiglio comunale di venerdì e foto di disastri ambientali, diffuse da “Gela-Brainstorming” anche a corredo del dibattito nel monotematico, sarebbe alla base della decisione. Per Morselli “è vergognoso associare le immagini dell’aula consiliare con quelle di disastri ambientali” “Io sono abituato a pormi domande e a cercare di dissipare tutti i legittimi dubbi”, ha scritto. Secondo il consigliere, il gruppo “Gela-Brainstorming” punta a sostenere la linea del no anche richiamando conseguenze ambientali nefaste e legandole all’impianto preannunciato dal governo regionale. Chi dissente o pone interrogativi, invece, è messo fuori dal dibattito. Eugenio Catania, che di “Gela-Brainstorming” è il fondatore, non condivide le valutazioni del capogruppo di “Un’Altra Gela”.
“Non esiste alcuna censura – dice – il gruppo ha regole precise, sono dieci. Il consigliere, penso anche per ragioni di astio personale nei miei confronti, tende sempre a gettare la discussione pubblica sull’aspetto personale. Ha utilizzato termini come vomitevole, per commentare alcuni post. E’ stato bloccato per questa ragione e non per altro. Del resto, sempre ieri, ci siamo visti costretti a bloccare altri due membri del gruppo, peraltro schierati con il no all’impianto, proprio perché hanno iniziato ad alimentare lo scontro verbale, anche con frasi sconvenienti. Non sono mai esclusioni definitive e le posizioni vengono periodicamente valutate. È controproducente avere membri che disturbano il flusso delle conversazioni con attacchi personali cosa che si fa più avvilente quando è un consigliere comunale a farlo piuttosto che dare il buon esempio. Non ho nessun problema personale né con il consigliere Giuseppe Morselli. La questione è politica e istituzionale. L’avevamo posta anche nel caso dell’attuale assessore Romina Morselli”.