Gela. Ci sono i primi indagati nell’inchiesta avviata dai magistrati della procura dopo la morte, avvenuta lo scorso aprile, dell’operaio cinquantaquattrenne Antonio Vizzini, dipendente dell’azienda “Ponzio & Lorefice”, rimasto schiacciato durante alcuni lavori nell’area della centrale termoelettrica della fabbrica Eni.
Sarebbero almeno sei i nominativi finiti nel registro degli indagati. Si tratta di responsabili della fabbrica di contrada Piana del Signore e dell’azienda per la quale prestava servizio l’operaio. Nell’elenco, ci sarebbe anche il nominativo di un collega.
L’attività dei magistrati della procura è proseguita durante i mesi estivi. Non a caso, è stato effettuato un accesso nello stabilimento Eni, proprio sul luogo dell’accaduto.
I periti e i tecnici dell’Asp hanno acquisito elementi che potrebbero essere utilizzati nel proseguo dell’attività. L’area è stata visionata dal legale scelto dalla famiglia del cinquantaquattrenne, l’avvocato Riccardo Lana. I familiari hanno deciso di costituirsi parte civile nell’intero procedimento penale.