Gela. Tutti rinviati a giudizio per omicidio colposo. I responsabili della Ecorigen dovranno rispondere della morte di Salvatore Vittorioso, l’operaio ucciso ucciso dall’esplosione di un forno. All’epoca aveva solo 34 anni.
A distanza di quattro anni tre dirigenti della Ecorigen sono stati rinviati a giudizio dal Gup del tribunale, Veronica Vaccaro, per omicidio colposo. L’accusa aveva sollecitato il processo per Francis Joseph Jean Valeri, amministratore delegato e responsabile degli adempimenti in materia di sicurezza; Giulio Bonvissuto, responsabile del servizio prevenzione e protezione, ed Ezio Vigilanti, responsabile egli impianti. I familiari dell’operaio rimasto ucciso dall’esplosione di un forno si sono costituiti parte civile.L’azienda francese si occupava della rigenerazione di catalizzatori. L’esplosione avvenne la sera del 30 gennaio all’isola 13, dove la Ecorigen ha i propri impianti. Salvatore Vittorioso quella sera era rimasto in servizio per seguire le operazioni di verifica di tenuta e riavviamento dell’impianto. In quel forno c’erano state già delle anomalie, ma nessuno avrebbe pensato a quel tragico epilogo. Quella sera Vittorioso, pur avendo terminato il suo turno di lavoro, era rimasto in servizio. Secondo la procura l’impianto era a rischio e di conseguenza l’Ecorigen ed i suoi dirigenti hanno una responsabilità diretta della morte dell’operaio. Il dibattimento si aprirà il 29 gennaio del 2014. Gli avvocati della difesa avevano invece escluso responsabilità da parte dell’azienda, puntando sulla fatalità.