Gela. Il parco di Montelungo ospita già un’azienda che coltiva piante officinali e potrebbe accogliere anche un turismo esperienziale per la varietà della vegetazione trascinando attività sportive come il turismo a piedi e le pedalate lente.
Il vicesindaco, Terenziano Di Stefano, ha mostrato interesse per uno sviluppo naturale del parco e, dietro suo suggerimento, la commissione consiliare Affari generali, presieduta da Salvatore Incardona, ha dato il via libera al regolamento del parco da sottoporre all’assise civica per il definitivo parere, in prospettiva del più corposo finanziamento da cinque milioni di euro che il Ministero dell’Interno potrebbe riconoscere al progetto di riqualificazione presentato dall’amministrazione comunale.
Secondo Paolo Scicolone, consulente alimentare, ci sarebbero aziende del territorio pronte ad utilizzare le materie prime del parco per avviare produzioni doc a chilometro zero, come un formaggio alla canapa o liquori alle erbe, si parla di pilates al tramonto.
L’imprenditore, presidente dell’associazione di promozione sociale “Rete Canapa Sicilia”, David Melfa, che ha avviato una produzione di canapa e piante officinali, si dice pronto a soddisfare eventuali proposte commerciali.
Al finanziamento regionale, da oltre 61 mila destinato alla pulizia, manutenzione, potatura delle siepi a Montelungo e finalizzato a promuovere l’inclusione sociale, qualità della vita e attrattività territoriale, si contrappone l’immobilismo degli enti preposti al mantenimento e al controllo di incendiari, organizzazioni criminali che scaricano rifiuti di ogni genere e inferociti bracconieri. Pesa l’azione della società incaricata allo smaltimento dei rifiuti che ha scelto proprio Montelungo per trasferire i rifiuti sporcando e inquinando l’area con percolato e olio idraulico, oltre a contrapporsi alla vocazione naturale e la bellezza paesaggistica del parco.
Per dare un primo segnale di decoro, si potrebbe iniziare da quelle somme regionali che il Comune, fino al 2015, non ha speso completamente. Resterebbero circa 15 mila euro se non stornate in altri progetti o restituite.