Gela. Lascia il carcere di Balate ma non potrà avvicinarsi all’appartamento di Albani Roccella dove è stato arrestato nella notte tra venerdì e sabato. Ha risposto alle domande. Il trentenne N.R. è accusato di sequestro di persona. Per gli investigatori, avrebbe rinchiuso nella camera da letto la moglie e i due piccoli figli, senza consentirgli di uscire. Il giovane ha risposto alle domande del giudice Paolo Fiore. Assistito dall’avvocato Davide Limoncello, ha ammesso di aver avuto una violenta lite con la moglie pochi minuti prima che la donna decidesse di rifugiarsi proprio nella stanza. In base alla sua versione, quindi, sarebbe stata la consorte a barricarsi nella camera da letto insieme ai due figli, senza permettergli di entrare. Da lì, sarebbe poi partita la chiamata ai carabinieri che hanno subito raggiunto la zona e avviato una trattativa con N.R. I magistrati della procura hanno chiesto i domiciliari per il trentenne. Il giudice Fiore, accogliendo le indicazioni formulate dal difensore, ha invece deciso di revocare la custodia cautelare, imponendogli il divieto di avvicinarsi all’abitazione di famiglia ad Albani Roccella.