"Modello Gela" vicino al primo anno, sindaco non vuole crisi: alleati chiamati alla prova della verità

Tutte le carte a disposizione bisogna concentrarle sulle urgenze per gli atti. Gli alleati lo sanno bene e alle eventuali ruggini interne, nei partiti o nei movimenti del “modello Gela”, dovranno pensarci loro senza limitare l'azione amministrativa

20 maggio 2025 07:00
"Modello Gela" vicino al primo anno, sindaco non vuole crisi: alleati chiamati alla prova della verità - Il sindaco Terenziano Di Stefano
Il sindaco Terenziano Di Stefano
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Gela.  Tra qualche settimana, scoccherà il primo anno di amministrazione del sindaco Di Stefano e della sua giunta comunale. Un ticket che arriva in una fase decisamente delicata. Al di là di qualsiasi previsione iniziale, si è trovato pure a sostenere un'altra competizione elettorale, quella delle provinciali, che sicuramente qualche fardello politico lo ha lasciato. In giornata, dovrebbe fissare l'incontro con gli esponenti dell'Mpa, partito che proprio a seguito delle scelte ufficializzate alle provinciali, con l'appoggio al presidente del Libero Consorzio Tesauro e a Forza Italia, è diventato una specie di unicum nei ranghi dell'amministrazione comunale, a trazione progressista e civica. Qualche inciampo non manca mai e ieri sera, in consiglio comunale, i pentastellati si sono spaccati. Il consigliere Lucia Lupo ha votato a favore di una mozione dell'opposizione che di fatto criticava l'operato dell'assessore Morgana, a sua volta esponente M5s. Il capogruppo Castellana, subito dopo, ha lasciato l'aula quando si è trattato di valutare la mozione presentata da Lupo, per onorare la memoria di una vittima di femminicidio. Di Stefano non sembra intenzionato a mutamenti in corsa di nessun tipo. Seppur i rapporti con l'Mpa non siano più così idilliaci, non pare propendere per dare il benservito agli autonomisti, ora in “Grande Sicilia”. Mira sicuramente a una maggiore compattezza guardando ai partiti che lo sostengono, in primis Pd e M5s, e al suo movimento d'origine, “Una Buona Idea”. L'obiettivo essenziale da raggiungere, preferibilmente prima dell'estate, si chiama bilancio stabilmente riequilibrato. E' la “madre” di tutti gli sforzi amministrativi, burocratici e politici. A un anno quasi dal suo insediamento, Di Stefano dovrà arrivare allo strumento finanziario, essenziale nel percorso per superare il dissesto. Non vuol sentire parlare di crisi politiche e ha già avvisato che in caso contrario è pronto all'extrema ratio dello scioglimento della giunta. Ipotesi oggettivamente remota ma da non trascurare mai. Chiaramente, nel cronoprogramma delle emergenze non manca Ghelas. Il nuovo contratto è un'altra priorità che pare ormai a un passo. I rapporti con il manager Guido Siragusa sono migliorati nel corso del tempo e gli interventi in essere per il decoro, con il pieno assenso dell'assessore al ramo Fava, stanno rafforzando una certa visione comune, che è anche l'impronta fondamentale del contratto e delle questioni che si pongono circa i crediti che l'in house deve ancora ricevere dal municipio. Le voci intorno al management circolano già dallo scorso anno, dato che Siragusa fu nominato dall'ex sindaco Greco. In questo periodo, il cambio di guardia al vertice della municipalizzata non sembra un punto dirimente. Se ne potrebbe riparlare ma solo successivamente. Ghelas è impegnata pure con il bilancio che sarà depositato entro fine mese. Il messaggio ai suoi il sindaco lo ha messo sul tavolo. La politica, in questo frangente, va limitata al minimo indispensabile: tutte le carte a disposizione bisogna concentrarle sulle urgenze amministrative e sugli atti finanziari. Gli alleati lo sanno bene e alle eventuali ruggini interne, nei partiti o nei movimenti del “modello Gela”, dovranno pensarci loro senza limitare l'azione amministrativa. 

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