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"Modello Gela", come andare avanti? Il dem Ferro: "Grande Sicilia? Cadono le braccia"

L'Mpa, ormai nel progetto "Grande Sicilia", senza tentennamenti ha rivendicato il ruolo nella vittoria del sindaco di Caltanissetta e lo ha fatto a ogni livello

A cura di Rosario Cauchi
05 maggio 2025 15:30
"Modello Gela", come andare avanti? Il dem Ferro: "Grande Sicilia? Cadono le braccia" - Il dirigente dem Giovanni Ferro
Il dirigente dem Giovanni Ferro
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Gela.Ufficialmente, la verifica interna alla maggioranza del sindaco Di Stefano è rinviata a una fase successiva all'approvazione, essenziale, degli atti finanziari e del contratto Ghelas. L'esito delle provinciali e i posizionamenti ormai pubblici di alcune forze che a oggi sono nel "modello Gela", seppur informalmente qualche scompenso politico non lo risparmiano. Inutile ribadire che gli autonomisti a sostegno di Tesauro e di Forza Italia, nelle elezioni di secondo livello per il Libero Consorzio, hanno reso palese un grosso problema politico per il sindaco Di Stefano e per il resto della sua coalizione. L'Mpa, ormai nel progetto "Grande Sicilia", senza tentennamenti ha rivendicato il ruolo nella vittoria del sindaco di Caltanissetta e lo ha fatto a ogni livello. Il gruppo locale ha parlato di scelte "chiare" sia quando si è trattato di stare con Di Stefano alle amministrative sia nel caso delle provinciali, con il supporto a Tesauro. Altrettanto chiaro è il giudizio, espresso via social, dal dirigente dem Giovanni Ferro, che fa parte della struttura commissariale del partito cittadino. Sulla carta Pd e Mpa-"Grande Sicilia" sono pezzi della stessa coalizione e coabitano in giunta. Però, il parere di Ferro è decisamente tranchant. "Grande Sicilia, la prima mossa di questo nuovo partito, di cui nessuno sentiva la mancanza, è stato richiedere posti di governo a Schifani. Ecco la Grande Sicilia. Cadono le braccia", scrive il dirigente del Pd. La precedenza amministrativa del sindaco va al bilancio e ad atti delicati per la città e per l'ente comunale. È altrettanto lapalissiano che prima o poi dovrà mettere intorno a un tavolo tutto gli alleati e decidere come e con chi andare avanti.

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