Gela. Via libera ad uno stanziamento da oltre un milione e ottocentomila euro. Il dipartimento regionale del lavoro ha autorizzato i fondi per la mobilità in deroga, in favore di novantasei operai locali, quasi tutti fuoriusciti dal bacino storico di raffineria. Mentre oggi il senatore del Movimento cinquestelle Ketty Damante ha annunciato un emendamento al decreto legge “Lavoro”, da Palermo invece è arrivato il provvedimento per i novantasei operai, per i quali la mobilità in deroga era scaduta a fine 2022. Adesso, le somme varranno fino al 31 dicembre di quest’anno. Sarà l’Inps ad occuparsi dei pagamenti, così come previsto nel decreto rilasciato dall’assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro. La firma del dirigente Gaspare Russo ufficializza la decisione. Per mesi, i sindacati del settore metalmeccanico, insieme a quelli delle altre categorie e ai confederali, hanno posto la questione dei lavoratori dell’area di crisi complessa, ormai quasi del tutto privi di coperture e al contempo fuori dal ciclo produttivo di raffineria.
I segretari provinciali dei metalmeccanici di Fiom, Fim e Uilm (Orazio Gauci, Alessio Pistritto e Nicola Calabrese) di recente hanno chiesto e ottenuto una convocazione dal sindaco Lucio Greco, proprio per affrontare più in generale il tema della tutela degli operai dell’area di crisi. Al confronto avevano partecipato i senatori grillini Damante e Pietro Lorefice. Le prime risposte tangibili giungono da Palermo, proprio attraverso le somme per la mobilità in deroga, che certamente non risolvono l’emergenza occupazionale ma danno comunque un minino di tranquillità, in una fase difficile nonostante i cantieri avviati in raffineria e negli altri siti locali di Eni, a partire da quelli per l’investimento sul gas “Argo-Cassiopea”.