Gela. Mobilità in deroga al capolinea. Potrebbero non esserci più altri sostegni per i lavoratori delle aree di crisi di Gela e Termini Imerese, ancora non ricollocati. Non è passato l’emendamento del Movimento cinquestelle al “Milleproroghe”, che appunto prevedeva una conferma di misure a sostegno del reddito. “Esprimiamo profondo rammarico per il mancato ok all’emendamento presentato dal Movimento 5 stelle al “Milleproroghe” che avrebbe dovuto prorogare la mobilità in deroga per i lavoratori delle aree di crisi industriale complessa di Gela e Termini Imerese anche per il 2023. Va ricordato che la prima ha un impatto su 23 comuni di quattro province, mentre la seconda paga oltremodo il disastro Blutec. Questi lavoratori hanno beneficiato di tale indennità negli ultimi anni, e da oggi si ritroveranno privi di misure di sostegno al reddito. E’ inaccettabile – spiegano i senatori M5s Ketty Damante e Pietro Lorefice – l’atteggiamento di questo governo nei confronti dei più deboli: purtroppo troviamo conferma del totale disinteresse da parte della maggioranza nei confronti delle aree del paese che vivono condizioni di difficoltà, Sud in particolare. Se consideriamo anche lo stop al reddito di cittadinanza e al Superbonus e il risibile taglio del cuneo fiscale inserito in manovra, ci troviamo di fronte a un’azione di governo che mira solo a demolire l’operato di chi li ha preceduti senza un minimo di costrutto. I precedenti governi avevano sempre confermato questi sostegni tanto per Gela quanto per Termini Imerese. Dall’attuale governo ci è stato detto che non si potevano inserire nel decreto emendamenti onerosi, poi però abbiamo visto come la maggioranza non si sia risparmiata nell’approvarsi proroghe con nuove coperture. Il Movimento cinquestelle si batterà con ogni mezzo per dare dignità a quei lavoratori che oggi si trovano in una forte situazione di disagio economico”.
Il segretario provinciale della Fiom-Cgil Orazio Gauci negli ultimi giorni ha lanciato l’appello per un bacino di oltre cento lavoratori locali. “Abbiamo protocollato le ultime richieste di mobilità in deroga dei lavoratori del bacino delle aziende storiche. Urge – dice – un tavolo tecnico per parlare di area di crisi complessa e degli ammortizzatori sociali che nel 2024 scadranno. La Regione deve dare risposte”.