Gela. “Abbiamo la coscienza a posto ed è un primo risultato importante”. Il sindaco Lucio Greco e gli assessori hanno iniziato a valutare il contenuto della deliberazione della Corte dei Conti, che prevede la trasmissione delle misure correttive non oltre il termine dei prossimi sessanta giorni. “E’ un provvedimento sicuramente più attenuato rispetto a quello che poteva concretizzarsi – ha detto ancora l’avvocato – lo spettro del dissesto c’è e rimane ma ora dobbiamo lavorare sulle misure correttive, insieme ai consulenti che ci stanno supportando. Temevo una decisione più grave”. Nella disamina condotta dai giudici contabili emerge un quadro comunque “grave” con un peso enorme dei debiti fuori bilancio non ancora riconosciuti (per quasi 47 milioni di euro) e un disavanzo “sottostimato”. I sessanta giorni saranno decisivi per produrre le misure che dovranno servire a rimettere in sesto i conti dell’ente. “Timori per un voto contrario del consiglio comunale? Io credo che serva responsabilità e non penso che il consiglio si opporrà. Anzi, anche sul Piano economico finanziario e sulle tariffe Tari invito tutti ad evitare il populismo e a dare seguito ad un piano che è definito da Arera e non certo dall’amministrazione comunale. Se vogliamo dare risposte alla città e renderla più pulita non si può prescindere dal Pef e dal nuovo servizio in house. Non si può aggiungere al danno anche la beffa”, ha aggiunto il primo cittadino.
Gli assessori sostengono la linea e Greco probabilmente sa bene che dall’esito delle misure correttive dipenderà l’assetto amministrativo successivo a quello della sua giunta. Il risanamento dei conti, che attraversano una fase di fortissima instabilità e sono costantemente al vaglio degli organismi tecnici, sarà il refrain dei prossimi mesi. Il sindaco attende pure un segnale dal consiglio comunale, seppur non manchino le difficoltà anche politiche.