Gela. Un procedimento, che seppur incardinato davanti al giudice di pace, è andato avanti per anni. Oggi, proprio il giudice di pace ha sancito l’intervenuta prescrizione per l’ingegnere Renato Mauro, ex direttore generale del Comune e di recente coinvolto nell’inchiesta sull’Ipab “Aldisio”. Era accusato di diffamazione, per una missiva che, durante la sua attività dirigenziale a Palazzo di Città, aveva fatto pervenire anche all’allora sindaco, al consiglio comunale e ai settori. Si indicava Saverio Di Blasi, dipendente dell’ente e presidente dell’associazione “Aria nuova”, come un soggetto con precedenti penali e legato a pregiudicati. Una comunicazione che, acquisita da Di Blasi, lo portò a denunciare Mauro. L’ingegnere è finito a giudizio e il pm, al termine di una lunghissima attività processuale, ne ha chiesto la condanna ad una multa. Una richiesta di condanna avanzata anche dal legale di Di Blasi, l’avvocato Salvo Macrì, che ha ritenuto palesi le responsabilità dell’allora direttore generale. Di senso contrario, invece, è stata la ricostruzione della difesa, sostenuta dall’avvocato Giacomo Ventura.
Per il legale di Mauro, sarebbero mancati gli estremi della diffamazione, trattandosi di una comunicazione rientrante nelle competenze istituzionali allora ricoperte dall’imputato. La difesa ha concluso per l’assoluzione piena. Per il giudice di pace, invece, è maturata la prescrizione, che ha fatto venire meno l’ipotesi di reato, anche se non chiude all’eventuale azione civile per Di Blasi, nel caso di una richiesta di risarcimento danni.