Gela. Le difese dei due quindicenni accusati di rapina e stalking a danno di un loro coetaneo, che sarebbe stato picchiato per portargli via lo smartphone, hanno insistito per l’accoglimento dei ricorsi proposti davanti ai giudici del riesame. Prima di tutto, però, gli avvocati Salvo Macrì e Rosario Prudenti hanno chiesto di attendere che l’altro minorenne, che sarebbe stato vittima dei suoi coetanei, venga sentito nell’incidente probatorio. L’esame si sarebbe dovuto tenere ieri ma il ragazzo non si è presentato, per ragioni di salute. Agli indagati è già stato revocato l’obbligo della permanenza nelle rispettive abitazioni, sostituito con un “decalogo” su come comportarsi per evitare eventuali errori. Secondo i loro legali, è importante capire quali indicazioni emergeranno dall’ascolto dell’altro minore, che insieme ad alcuni familiari denunciò le violenze, risalenti alla scorsa estate.
I due indagati, nell’inchiesta condotta dai carabinieri e dai pm della procura nissena, davanti al gip hanno negato di aver aggredito e minacciato il giovane. Anzi, si sono detti suoi amici e i rapporti sarebbero proseguiti anche dopo i fatti contestati dagli investigatori.