Gela. Una rivalità familiare, alimentata dalla concorrenza nello stesso settore, quello delle pompe funebri. Ci sarebbe questo alla base di minacce e aggressioni subite dai titolari di un’attività, che ora sono costituti parti civili nel procedimento penale che ne è scaturito. Sono rappresentati dall’avvocato Giovanna Cassarà. Ieri, davanti al giudice Miriam D’Amore, sono stati sentiti e hanno ripercorso una lunga scia di fatti. Minacce, aggressioni e pedinamenti, che sarebbero stati messi in atto da altri familiari, a loro volta proprietari di un’attività di pompe funebri. Uno è imputato. Le vittime hanno raccontato quanto sarebbe accaduto. Ancora oggi, risentirebbero degli strascichi, anche su un piano psicologico, con la paura di dover subire nuovamente lo stesso trattamento.
L’imputato, invece, è difeso dall’avvocato Davide Limoncello. Per la difesa, non ci sarebbero state vessazioni, così come riferito dagli altri operatori, che denunciarono i fatti.