Minacce di morte e intimidazioni per un pesante debito di droga: cade estorsione, assolto 34enne

 
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Gela. Un debito di droga non onorato, circa cinquemila euro per quattro chili, tra marijuana e hashish, sarebbe stato alla base di presunte minacce e intimidazioni. Il trentaquattrenne Salvatore Palermo era accusato di estorsione. Secondo i pm della procura, sarebbe stato lui a minacciare lo spacciatore che aveva acquistato la partita di droga, ma a quanto pare senza onorare il debito contratto. In base alle accuse, Palermo lo avrebbe minacciato di morte. Una versione che però non ha retto davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale. Il presunto debitore, dopo aver fatto delle ammissioni in fase di indagine, ha invece negato le minacce e l’acquisto della droga, quando è stato chiamato a parlare in aula. Successivamente, ai magistrati ha nuovamente confermato l’iniziale versione, sostenendo di aver fatto un passo indietro solo perché, prima di testimoniare, sarebbe stato destinatario di nuove minacce da Palermo. Il pubblico ministero Mario Calabrese ha chiesto la condanna dell’imputato a tre anni e dieci mesi di reclusione, ritenendo fondata la versione della vittima.

La difesa, sostenuta dall’avvocato Salvo Macrì, ha però ridimensionato le accuse e messo in discussione la fondatezza del racconto del presunto acquirente della droga. Ci sarebbero stati troppi ripensamenti nel suo racconto. A conclusione del giudizio abbreviato, il gup ha disposto l’assoluzione.

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