Gela. L’anziana madre venne più volte vessata e insultata dal figlio cinquantenne. Per lui è arrivata la condanna a tre mesi di reclusione, in continuazione con una precedente sentenza che gli aveva imposto sette mesi, ma per stalking. Il giudice Miriam D’Amore ha emesso un verdetto meno pesante rispetto alle richieste giunte dal pm Pamela Cellura. Secondo l’accusa, l’imputato andava condannato a tre anni di reclusione, così come chiesto anche dal legale dell’anziana madre del cinquantenne, l’avvocato Filippo Spina, parte civile per conto della donna. Nell’abitazione di famiglia si sarebbero verificati diversi episodi, scaturiti soprattutto dalla dipendenza dall’alcol, che avrebbe più volte spinto l’imputato ad avere condotte violente ai danni della madre. I difensori, gli avvocati Carmelo Tuccio e Francesco Cottone, hanno cercato di ridimensionare i fatti contestati all’uomo, facendo riferimento tra le altre cose ai problemi con l’alcol.
Dopo un rapporto sempre più burrascoso, l’imputato lasciò l’abitazione di Macchitella, che condivideva con la madre. Anche la donna ha ammesso i comportamenti del figlio, che avrebbe continuato ad importunarla nonostante si fosse allontanato dalla casa di famiglia. Alla donna è stato riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni.