Gela. “Il fatto non sussiste”. Con questa formula, il giudice Martina Scuderoni ha assolto un impiegato cinquantenne. Era accusato di aver minacciato una vicina di casa, impugnando una pesante spranga. In giudizio, però, la donna che l’accusava è caduta in diverse contraddizioni ricostruttive. La difesa dell’imputato, sostenuta dall’avvocato Carmelo Tuccio, ha anche fatto emergere che la denuncia venne presentata a distanza di una settimana da una querela che l’impiegato aveva sporto nei confronti della donna, che poi ha denunciato le minacce. Per la difesa, si sarebbe trattato di una ritorsione, ai danni del vicino, che però è finito a processo.
Anche sulle minacce non sono emerse certezze e il giudice ha disposto l’assoluzione, con formula piena, così come chiesto dal legale dell’impiegato, che ha comunque sempre respinto la contestazione attribuitagli.