Mezzo “Archimede” affondato al porto isola, verrà recuperato per verificare cause

 
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Gela. Prima di tutto sarà necessario recuperare il natante affondato al porto isola. Solo in questo modo potranno essere effettuati tutti gli accertamenti tecnici, per verificare se il “Liberante” della società “Archimede” sia affondato per un guasto tecnico oppure per altre ragioni, senza escludere un eventuale danneggiamento. Probabilmente, verrà effettuata una perizia. Tutte le operazioni verranno svolte con il monitoraggio dei militari della capitaneria di porto, del comandante Roberto Carbonara. L’affondamento è stato segnalato ai magistrati della procura. L’area del porto isola dove si è registrato l’accaduto viene monitorata, anche per impedire l’eventuale propagarsi di carburante. Pare comunque che non ce ne fosse a bordo del mezzo colato a picco.

La società siracusana “Archimede” da anni opera nel sito portuale Eni, con i servizi di guardiafuochi, e negli ultimi tempi è stata al centro di forti tensioni, soprattutto sindacali, con i dipendenti impegnati a rivendicare una serie di riconoscimenti contrattuali.

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