Gela. “La paura del fare sta diventando ancor più pericolosa del non far nulla, bisogna invertire la tendenza”. L’appello alle Istituzioni e agli imprenditori arriva da Maurizio Melfa, che da anni punta sullo sport per cercare di costruire un progetto di rilancio della città. Ed in questo periodo di economia sofferente che Melfa prova ad alzare l’asticella e lancia una provocazione partendo proprio dallo sport, settore in cui negli ultimi anni l’imprenditore ha investito parecchio. “Sono ormai più di quindici anni che ho deciso di scommettere nello sport – ci racconta l’imprenditore – perché penso che possa esser un reale volano per questa città. Gela sta vivendo un periodo di depressione profondo e io non voglio rimanere con le mani in mano. Il mio appello è quello di credere nello sport, perché può essere un viatico importante per allontanare i giovani dalle strade e alimentare l’economia di questa città”. Proprio in queste settimane Melfa si è visto aggiudicare dall’ex Provincia di Caltanissetta il PalaLivatino, una struttura finora abbandonata che, l’imprenditore è pronto a rilanciare. “Nutro grandi speranze in quello che può rappresentare il Palalivatino per questa città, che ha profondamente bisogni di strutture sportive – continua Melfa – è una scommessa importante che insieme ad altri imprenditori voglio portare avanti. Restituire il Palalivatino alla città, alle società sportive, ai grandi eventi significa attrarre turismo, economia. Questa città non merita la mortificazione di tante strutture chiuse e all’abbandono”. Inevitabile parlare di calcio e soprattutto di stadio. Melfa crede nella possibilità di ripartire anche dal calcio ma senza strutture agibili diventa davvero difficile.
“Anche il calcio quest’anno è stato una grande scommessa – dice – ci sono stati momenti di grande difficoltà ma anche di soddisfazione. Non ci accontentiamo certo della seconda categoria, il progetto è a più ampio raggio. Ma non si può certo continuare a sognare con uno stadio che continua a rimanere chiuso. Non possiamo continuare a giocare le partite senza il supporto dei nostri tifosi”. E Melfa lancia un appello ai colleghi imprenditori e alle Istituzioni: “Qui in città – dice – se qualcuno prova ad impegnarsi in qualcosa immediatamente scatta la “cultura del sospetto”, tutti pensano che lo stia facendo per secondi fini. E così scatta la paura del fare, tutto si impantana e non si va più avanti. Se non ci scrolliamo di dosso questa mentalità affonderemo insieme a quello che resta della nostra comunità. Abbiamo il dovere di invertire questa tendenza – conclude – io provo con fatica a farlo già da tanto tempo, mi auguro che tanti altri colleghi possano fare lo stesso. Ne va del futuro delle prossime generazioni”.
Le auguro una buona fortuna perché sono sicuro CHE ci RIUSCIRÀ ??