Mazzarino. Il tema degli aumenti delle indennità per gli amministratori locali ha generato tante polemiche a Gela, dove la giunta ha scelto di attivare il solo contributo regionale previsto in tal senso, ma sta creando riflessioni fuori dal municipio anche a Mazzarino. Livio D’Aleo e Santo Vicari, ex consiglieri comunali, chiedono al sindaco Faraci e alla sua giunta di fare un passo indietro, desistendo dalla decisione di attivare gli aumenti. “Concordiamo sul principio che l’indennità di un amministratore debba riflettere i risultati ottenuti. Tuttavia, in un contesto di dissesto economico come quello attuale del nostro Comune, l’aumento e l’adeguamento delle indennità appaiono non solo ingiustificati ma anche inopportuni, a nostro modo di vedere. Con la delibera di giunta del 14 ottobre, l’amministrazione ha deciso di aumentare le indennità per il sindaco, gli assessori e il presidente del consiglio, per un totale annuo, all’incirca, di 202.917,60 euro lordi. Considerando il contributo regionale di 20 mila euro annui, per tre anni, il costo per il Comune si attesta a circa 182.917,06 euro, a lordo. Questo significa – dicono – che, in un arco di cinque anni, la spesa totale raggiungerebbe oltre quota 954 mila euro, al loro. A questa cifra vanno detratte le somme delle indennità degli amministratori che sono dipendenti pubblici e che non si sono messi in aspettativa, percependo l’indennità dimezzata. Un importo significativamente più elevato rispetto ai circa 126.197,60 euro, lordi, della passata amministrazione Marino, sempre per cinque anni. In un periodo di crisi economica, in cui molti cittadini faticano a far fronte alle spese quotidiane, questi aumenti sono percepiti come una mancanza di rispetto verso le esigenze e le difficoltà della popolazione. È nostro dovere rappresentare questi sentimenti e dissentire da decisioni che potrebbero aggravare ulteriormente la situazione economica del Comune, anche se vorremmo precisare che non c’è niente di illegale”. D’Aleo e Vicari invitano a riconsiderare la decisione.
“Chiediamo al sindaco di riconsiderare l’opportunità di questo incremento – aggiungono – tenendo conto non solo del benessere degli amministratori ma anche della realtà in cui vivono i cittadini. Ancora alcuni servizi non sono stati attivati. Se le nostre osservazioni risultano infondate, invitiamo il sindaco a smentirci ufficialmente e pubblicamente. In caso contrario, invitiamo il sindaco ad organizzare una conferenza stampa per chiarire se l’aumento delle indennità degli amministratori, contrariamente a quanto dichiarato da lui stesso, non pesi neanche un euro sulle casse comunali. Spieghi se gli aumenti gravano oppure no sul bilancio comunale. Se invece incidono, a quanto ammonta la somma? Tutto questo per amore della verità e a tutela dei diritti dei cittadini. Continueremo a vigilare attentamente sull’operato dell’amministrazione, sempre nel rispetto delle esigenze della cittadinanza”.