Maxi inchiesta su dossieraggio informatico, “spiate” importanti aziende dell’indotto Eni

 
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Milano. “Un gigantesco mercato delle informazioni riservate”. Così lo hanno definito gli investigatori impegnati in una vasta indagine su un presunto sistema di spionaggio e dossieraggio informatico, con al centro dati di ogni tipo, sia di fonti istituzionali sia di aziende e di privati. L’attività è coordinata dalla Dda di Milano e dalla Direzione nazionale antimafia. Sviluppi che portano anche in Sicilia, come riferisce il Tgr. Tra i cinquantuno indagati, con in testa i referenti di aziende di investigazione, c’è un informatico di Misterbianco. Sviluppando il flusso delle attività, gli inquirenti sono arrivati ad individuare operazioni tese ad acquisire informazioni riservate su aziende dell’indotto Eni, tra queste soprattutto Sicilsaldo ed Ergo Meccanica. L’informatico siciliano avrebbe avuto contatti con società di investigazione privata e con esponenti delle forze dell’ordine.

Non si esclude che le aziende venissero “spiate” per acquisire informazioni sulle strategie per appalti e lavori. Sarebbero stati drenati dati pure sulla bancarotta della “Sicula Ciclat”, azienda di San Cataldo attiva nel settore dei rifiuti. Gli inquirenti ritengono che le attività illegali di accesso a banche dati e sistemi informatici di sicurezza potessero essere appositamente commissionate.

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