Maxi debito sui rifiuti, Depetro si difende: “Nessuna violazione, non c’era copertura”

 
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Il dirigente Alberto Depetro

Gela. Il credito milionario maturato dall’Ato Cl2 in liquidazione, nei confronti del Comune, ancora oggi non è stato coperto. Si tratta di somme maturate per servizi in discarica. E’ in atto anche una causa giudiziaria, pendente al tribunale delle imprese di Palermo. Per i magistrati della procura, ci sarebbero però state omissioni da parte dell’attuale dirigente al bilancio dell’ente, Alberto Depetro. E’ a processo, dopo il rinvio a giudizio. Questa mattina, davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore (a latere Eva Nicastro e Antonio Fiorenza), il dirigente si è difeso, su tutta la linea. Ha risposto alle domande del pm Luigi Lo Valvo e a quelle del difensore, l’avvocato Gianluca Gulino. Il dirigente ragusano, che ormai da nove anni guida il settore finanziario del municipio, ha escluso di non aver certificato i crediti, tra 2015 e 2016, che hanno poi portato l’allora commissario Ato Giuseppe Panebianco a segnale i fatti alla procura. “A me spetta il controllo contabile e ho dato seguito a quello che è previsto – ha detto – quei crediti sono stati esitati, ma in modo non favorevole. Non c’è stato il riscontro del settore ambiente. Ho provveduto nei trenta giorni, con esito non favorevole. Dai dati in nostro possesso, erano crediti che non avevano copertura, se non per una minima parte, di circa 200 mila euro. In base alle successive evoluzioni e anche alla Ctu effettuata nella causa in corso, il credito non ammonta agli iniziali 22 milioni di euro, che erano stati indicati, ma è intorno ai 14 milioni di euro”. Nel corso dell’esame, Depetro ha anche ricordato il tentativo di transazione, che si cercò di chiudere, durante la sindacatura Messinese.

“Ci furono delle riunioni – ha continuato – alle quali partecipavo anche io. C’erano gli assessori Simone Siciliano e Fabrizio Morello, oltre al commissario Panebianco. L’allora sindaco non partecipava sempre. Ci saremmo dovuti accollare i costi delle vasche della discarica Timpazzo. La nuova amministrazione comunale ha scelto di non aderire ad un’intesa di questo tipo. Di questo credito vantato dall’Ato sono venuto a conoscenza nel 2015, anche perché non riguardava il mio settore di competenza”. Il dirigente ha voluto rimarcare che anche oggi il Comune “non nega il credito”. “Verrà spalmato e non c’è nessun rischio di default per l’ente”, ha aggiunto. L’inchiesta che ha toccato i bilanci del municipio fu condotta attraverso consulenti, che analizzarono i conti dell’ente. Sono già stati sentiti dal collegio penale.

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