Manutenzione della caldaia, come funziona, quando farla e a chi spetta
Una caldaia mal tarata può spegnersi di continuo, accendersi a intervalli brevi o lavorare a temperature eccessive, sprecando energia e riducendo la durata dei componenti.
Una caldaia efficiente e con la giusta manutenzione tutela la sicurezza della casa e riduce anche i costi. In quanto, quando l’impianto viene trascurato, le sue prestazioni si riducono, polvere, calcare, piccole incrostazioni interne si accumulano nel tempo e ostacolano lo scambio termico.
In questi casi per ottenere lo stesso calore servirà più gas, e quella che all’inizio sembra una differenza minima, in realtà pesa di molto in bolletta. L’efficienza si abbassa, la combustione diventa irregolare e cresce anche il rischio di guasti o malfunzionamenti improvvisi.
Una caldaia mal tarata può spegnersi di continuo, accendersi a intervalli brevi o lavorare a temperature eccessive, sprecando energia e riducendo la durata dei componenti.
Mentre una manutenzione regolare allunga la vita dell’impianto di parecchi anni, riducendo anche le emissioni nocive che finiscono nell’aria che respiriamo.
Ogni quanto va fatta la revisione
La periodicità della manutenzione delle caldaie non è la stessa per tutti i modelli e dipende da quanto stabilito dal D.P.R. 74 del 2013, che regola i controlli sugli impianti termici.
Le scadenze principali sono queste:
· per le caldaie a gas metano o GPL con potenza inferiore ai 100 kW, la revisione e il controllo dei fumi devono essere eseguiti ogni quattro anni;
· per impianti superiori ai 100 kW, il controllo è biennale;
· le caldaie a biomassa o a combustibile liquido richiedono un intervento ogni anno;
· se la caldaia a gas ha più di otto anni, la revisione deve comunque avvenire ogni due anni.
Il mancato rispetto delle scadenze può comportare sanzioni: da 50 a 200 euro per l’omissione della revisione, mentre la mancanza del libretto o il mancato controllo dell’efficienza energetica può far salire la multa fino a 3.000 euro.
Come si svolge la manutenzione
La manutenzione ordinaria della caldaia prevede un insieme di esami e controlli per verificarne il suo funzionamento e successivamente una pulizia al fine di eliminare polveri, fuliggini e calcare.
Nello specifico:
· Esamina i componenti principali: camera di combustione, bruciatore, scambiatore di calore, elettrodi, pannello elettrico, guarnizioni per verificarne lo stato e l’eventuale presenza di residui o segni di usura.
· Dopo si passa alla pulizia, che comprende la rimozione di fuliggine, polvere e calcare dalle parti interne.
· Procede alla taratura dei parametri di funzionamento: regola la temperatura di mandata, verifica la pressione dell’acqua, controlla che i cicli di accensione e spegnimento siano corretti.
· Infine, si effettua il controllo dei fumi per accertare che la combustione sia completa e sicura. Si misura la concentrazione di monossido di carbonio, la temperatura e il tiraggio della canna fumaria. In caso di valori anomali, il tecnico individua la causa e interviene per correggerla. Questo test non riguarda le caldaie elettriche, che non generano fumi, ma resta obbligatorio per tutte le altre.
Alla fine dell’intervento, per legge il professionista deve compilare il rapporto del controllo tecnico al quale allega anche la marca da bollo indicata. Questo documento poi si deve conservare e aggiornare. In caso di mancata revisione, è possibile che si debba pagare una sanzione, derivante dal mancato controllo.
A chi spetta l’obbligo della revisione
Quando si è proprietari di un immobile, naturalmente, l’obbligo delle attività di manutenzione ordinaria e di revisione sono a carico del proprietario che deve assolvere a questo compito come previsto dalla legge.
Per gli inquilini di una casa in locazione, invece, la manutenzione ordinaria è a carico loro. Infatti, la revisione e manutenzione della caldaia deve essere effettuata da chi è intestatario del contratto di locazione.
Diverso invece quanto riguarda la manutenzione straordinaria. Infatti, in caso di improvvisi blocchi, perdite, rottura di un componente della caldaia, a rispondere della spesa per il ripristino della stessa sarà il locatore e quindi il proprietario dell’immobile.
Il costo della revisione è di circa 100 euro, in genere comprende anche il bollo che ha un costo di circa 20 euro, che deve essere applicato al documento revisionale che viene rilasciato dal tecnico incaricato.
Si ricorda che la manutenzione della caldaia, oltre ad essere obbligatoria, è consigliata al fine di ridurre e limitare i consumi di gas, rendere la caldaia più prestante e ridurre le emissioni di CO2 nell’ambiente.
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