"Manifestazione? Non sappiamo niente", Fi dilaniata: Maniscalco, "noi lavoriamo per la seconda lista"
Gela. Le traversie interne a Forza Italia non sono state affatto superate dalla nomina del commissario cittadino Filippo Incarbone, voluto dal deputato regionale Michele Mancuso. I due partiti in uno...
Gela. Le traversie interne a Forza Italia non sono state affatto superate dalla nomina del commissario cittadino Filippo Incarbone, voluto dal deputato regionale Michele Mancuso. I due partiti in uno non si parlano e non sembrano intenzionati a scendere a patti. Sabato è fissata una manifestazione che, almeno sulla carta, dovrebbe coinvolgere tutti i forzisti, in occasione dei venticinque anni dalla fondazione. Ovviamente, nulla di tutto questo. “Manifestazione? Non sappiamo niente – dice l’ex commissario cittadino Emanuele Maniscalco – non l’ha deliberata nessun direttivo. Probabilmente, l’hanno concertata il coordinatore provinciale Michele Mancuso e quello cittadino Filippo Incarbone. Il nuovo commissario non ci ha contattati”. Il gruppo che si rifà alla deputata nazionale Giusi Bartolozzi e all’ex parlamentare all’Ars Pino Federico potrebbe anche decidere di muoversi in autonomia. “Noi stiamo lavorando per chiudere la seconda lista – continua Maniscalco – non so cosa vogliano fare il coordinatore provinciale e il commissario cittadino. Se si accoderanno, siamo disponibili. Abbiamo liste forti, composte dalla base vera del partito, quella che ha lavorato in questi anni. Dirò di più, siamo pronti ad esprimere un nostro candidato a sindaco, sappiamo di essere i veri interlocutori”.
Le distanze sono praticamente incolmabili e il gruppo Bartolozzi-Federico è ormai quasi un partito autonomo, sostenuto anche dagli ex consiglieri comunali. “Non si può sempre subire – conclude Maniscalco – conosciamo il nostro valore. C’è chi sta giocando a rompere. Le liste? Se saranno di Forza Italia, bene. Altrimenti, andiamo per la nostra strada”. L’unità tra i forzisti è quasi del tutto compromessa e le nuove mosse che si preannunciano potrebbero contribuire a sconvolgere il volto delle coalizioni che si presenteranno ai blocchi di partenza. Senza simbolo, l’area forzista “dissidente” potrebbe decidere di sostenere un percorso elettorale diverso da quello del partito ufficiale.
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