Gela. La disabilità lo costringe ad una condizione fortemente debilitata, anche in termini intellettivi e di capacità di alimentarsi. Una situazione che il Comune e l’Asp non hanno tenuto nella necessaria considerazione. I giudici del Tar Palermo hanno accolto il ricorso presentato nell’interesse del paziente, avanzato dal legale Alfredo D’Aparo. E’ stata accertata l’illegittimità del “silenzio-rifiuto” rispetto alla redazione del progetto individuale, previsto dalla normativa in materia. Comune e Asp dovranno dare riscontro entro trenta giorni e se ciò non accadesse interverrà un commissario ad acta. Le due istituzioni si sono rimpallate, in parte, la responsabilità. Il legale che rappresenta l’ente comunale ha spiegato che l’inerzia è da addebitare solo ad Asp. I giudici amministrativi hanno riconosciuto il diritto del paziente ad avere il progetto individuale e un trattamento adeguato alle sue condizioni di vita.
A marzo del prossimo anno, inoltre, il Tar valuterà la richiesta di risarcimento danni, avanzata sempre nell’interesse del paziente. La decisione dei giudici amministrativi sarà trasmessa alla procura della Corte dei Conti, per accertare eventuali danni erariali a seguito dell’inerzia sul caso.