Gela. Ci sono ancora tante incertezze sui tempi di approvazione del rendiconto 2021 e dei correttivi richiesti dalla Corte dei Conti. È un capitolo che sta incidendo sui ragionamenti politici in atto, anche rispetto al futuro immediato della giunta del sindaco Lucio Greco, in questi mesi sferzata dalla “tempesta finanziaria”, come l’ha definita più volte proprio il primo cittadino. Se i magistrati contabili attendono buone nuove dal municipio, da Palermo l’assessorato alle autonomie locali si fa a sua volta sentire. Bisogna infatti approvare il rendiconto 2022. Una diffida è arrivata a Palazzo di Città. Si sarebbe dovuto adempiere sulla base di una circolare assessoriale di fine aprile. Così non è stato anche perché gli uffici finanziari del municipio sono del tutto oberati dalla crisi finanziaria in atto. Chiaramente, non si sono posti spazi per il rendiconto 2022, senza peraltro aver passato il traguardo di quello per il 2021 e del bilancio di previsione.
Gli uffici regionali adesso diffidano Palazzo di Città, così come tanti altri Comuni siciliani. Il rendiconto 2022 va chiuso entro trenta giorni. In caso contrario, si procederà con la nomina di un commissario, che dovrà arrivare al risultato richiesto. Si andrebbe ad aggiungere al commissario già nominato lo scorso anno per gli atti finanziari dopo che il no dei revisori al bilancio di previsione ha aperto la falla di una crisi ribadita dal risultato del rendiconto, con un disavanzo indicato in novantasei milioni di euro.