Gela. Ha respinto tutti i gravi addebiti che gli vengono mossi. Il trentaseienne romeno accusato di maltrattamenti e abusi sessuali sulla compagna incinta è stato sentito questa mattina dal gip del tribunale Silvia Passanisi. Nei suoi confronti c’è un’indagine in corso, dopo la denuncia della donna. La vittima ha raccontato di aver subito violenze di ogni tipo, che le avrebbero fatto interrompere anche precedenti gravidanze. Il trentaseienne non si sarebbe fermato neanche davanti al figlio minorenne della donna. Assistito dall’avvocato Angelo Cafà, l’indagato ha parlato solo di normali dissidi di coppia, escludendo violenze e veri e propri pestaggi preordinati. I due si sarebbero riconciliati. La compagna, più volte, è stata costretta a recarsi al pronto soccorso dell’ospedale “Vittorio Emanuele”, anche se inizialmente ha coperto le violenze. Avrebbe raccontato tutto solo a febbraio. Attualmente, l’uomo è sottoposto all’obbligo di dimora e non può lasciare la città.
Le violenze e gli abusi si sarebbero verificati all’interno di un’abitazione della zona di San Giacomo, dove i due risiedono. La procura ha confermato le richieste, mentre la difesa, alla luce del racconto del trentaseienne, punta alla revoca dell’obbligo di dimora.